GreenIT investe sull’alta ventosità del Gargano, in Puglia, e acquista quattro campi eolici su terra che permetteranno l’installazione di cinquantacinque aerogeneratori on shore.
Gargano: GreenIT: investe 800 milioni per l’energia verde in Italia
GreenIT è un’ambiziosa joint venture per la produzione di energia alternativa rinnovabile, creata appena un anno fa, il 9 marzo 2021, da Eni gas e luce – Plenitude con CDP Equity, la società per azioni del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, specializzata nella valorizzazione di investimenti di qualità a lungo termine.
Il progetto ha sede a San Donato Milanese (Milano) e prevede il gigantesco investimento di 800 milioni di euro. Entro i prossimi cinque anni saranno da destinare alla transizione energetica, nello specifico alla realizzazione e al potenziamento di impianti eolici e fotovoltaici. L’obiettivo nel medio periodo è di raggiungere 1 gigawatt di capacità installata in tutto il territorio italiano.
GreenIT darà in questo modo il suo contributo all’Agenda per il Clima 2030 delle Nazioni Unite e dei successivi accordi migliorativi dell’Italia e dell’Unione Europea. Si punta all’obiettivo della neutralità energetica entro il 2050.
Gargano, Green It e l’impegno in Puglia
Il primo grande investimento della neonata GreenIT riguarda l’acquisto di quattro parchi eolici del Gargano, un territorio molto ambito per la sue caratteristiche naturali.
Lo evidenzia una nota della stessa società: “Si tratta di un’area ad alta ventosità e con una prospettiva di repowering tra le più interessanti del mercato italiano”. Il repowering è uno degli obiettivi della società e consiste nel riammodernamento e nel potenziamento di impianti già presenti e operativi, al fine di aumentarne la capacità e migliorarne la funzionalità e la sostenibilità.
GreenIT è subentrata nella gestione dell’intero parco di pale eoliche e aerogeneratori del gruppo Fortore Energia, per un numero totale di cinquantacinque aerogeneratori e la capacità complessiva di 110 megawatt. Tutti i campi del portafoglio Fortore si trovano nelle zone di pertinenza di diversi comuni del versante foggiano dei Monti Dauni.
Il progetto del Gargano Oil Free Zone
L’ingresso di GreenIT come importante player nella transizione energetica in Puglia riporta in auge il progetto del Gargano. Ossia la prima area italiana completamente autonoma dalle energie fossili.
La visione di una Daunia completamente libera dalla dipendenza dal petrolio ha unito trenta comuni del Foggiano in un protocollo d’intesa per la realizzazione di questo obiettivo.
GreenIT è solo l’ultimo accordo in ordine di tempo che riguarda importanti investimenti nel campo dell’energia rinnovabile.
Prima ancora ci sono stati almeno tre importanti investimenti:
- Nel 2021 Edison, compagnia multinazionale di base in Francia, ha cominciato a realizzare sette parchi eolici e nove fotovoltaici da 540 megawatt e un investimento complessivo di 550 milioni.
- A gennaio di quest’anno l’A2A, la partecipata multiutility gestita al 50 percento dai Comuni di Milano e di Brescia, ha avviato le pratiche per subentrare ad Ardian nella partecipazione a diverse società di produzione alternativa in Italia, la maggior parte delle quali si trova sui Monti Dauni e produce 355 megawatt.
- Lo scorso febbraio, il gruppo Iren, la grande multiservizi torinese, è subentrata a Puglia Holding Service per 166 milioni, acquisendo il più grande parco fotovoltaico d’Italia, per una potenza complessiva di 121,5 megawatt.
Il futuro delle energie rinnovabili in Puglia
Oltre ai parchi già presenti e attivi, in Puglia è in arrivo una vera e propria ondata di impianti eolici e fotovoltaici. Sono al vaglio ben 72 richieste di realizzazione di nuovi impianti eolici. Sopperiranno a poco meno della metà del fabbisogno energetico nazionale (circa il 48 percento).
Arriveranno ben oltre questa cifra i 51 impianti fotovoltaici. Sfruttano l’energia del sole:. La Puglia arriverà a sopperire al 54,41 percento del fabbisogno energetico nazionale.
Il dibattito si concentra sul modello che si vuole ottenere. Per gli impianti fotovoltaici bisognerà provare a contrastare l’erosione di suolo e l’impoverimento agricolo per i 4745 ettari necessari a ospitare i sistemi a regime. Lo stesso per gli oltre 1065 aerogeneratori di futura costruzione, con un’altezza massima di 250 metri.
Una possibilità che si sta esplorando in questo periodo riguarda le autorizzazioni per sfruttare il sole e l’alta ventosità negli impianti in mare aperto. Le cosiddette piattaforme offshore, ma tutti gli scenari non sono di facile soluzione. Quel che è certo è che la Puglia è già nei numeri la maggiore produttrice di energie alternative e rinnovabili d’Italia e lo sarà sempre di più nei prossimi anni.