Ornella Muti porta al Festival di Sanremo l’artigianato di Talarico. I famosi ombrelli dell’artista napoletano come simbolo di buon auspicio e ripresa. “Creazioni rock per i Måneskin”
Ai nastri di partenza la 72esima edizione del Festival di Sanremo. Anche quest’anno sarà Amadeus a fare gli onori di casa, per la terza volta. Insieme a lui, sul palco dell’Ariston, saliranno cinque co-conduttrici, una per ogni puntata.
Nella prima serata, martedì 1° febbraio, sarà Ornella Muti a scendere le famose scale dell’Ariston insieme ad Amadeus.
L’icona senza tempo del cinema italiano, attenta sostenitrice dell’artigianato, ha scelto di portare in scena le creazioni uniche dell’artista Mario Talarico.
Da un lato, colei che ha contribuito a rendere grande il cinema italiano, dall’altro una storica bottega napoletana, che dal 1860 esporta il made in Italy nel mondo.
La Muti vorrebbe regalare “una pioggia di fortuna” ad alcuni degli artisti presenti, come augurio di buon auspicio per il periodo che stiamo vivendo.
Le creazioni di Mario Talarico al Festival, la genesi dell’idea
Come è nata l’idea di portare l’artigianato napoletano a Sanremo? Lo abbiamo chiesto direttamente a Mario Talarico, giovane artista che oggi, insieme allo zio ed al suo staff, porta avanti la tradizione di ombrelli, nel cuore di Napoli.
“Mentre stavo lavorando mi arriva messaggio da Naike Rivelli, la figlia di Ornella Muti, che mi dice che lei e la mamma vorrebbero portare a Sanremo i miei ombrelli per omaggiare sia le star italiane che quelle internazionali”, ci racconta.
In questo momento l’artista napoletano sta, infatti, ultimando 4 ombrelli molto particolari, studiati e pensati per i Måneskin. Qualche anticipazione?
“Posso dire che non sto facendo dei semplici ombrelli. Visto che dovranno soddisfare la comodità di chi come loro è sempre in viaggio, ho pensato agli ombrelli pieghevoli. Non potrò, quindi, giocare sui tessuti, allora ho pensato di giocare sul manico e sul fodero. Stiamo realizzando quattro manici con teschi in vetro resina antiurto che verranno tempestati di strass Swarovski e metallo, che vanno a richiamare un po’ quell’animo rock. Non saranno teschi alla Iron Maiden, ma più da alta moda. Per il fodero, invece, rigorosamente in ecopelle, ho scelto i quattro colori più usati da loro: rosso, nero, dorato e argento. Saranno tutti diversi, tempestati di tutto, borchie, borchie harley, qualcuno con intreccio, altri tipo giarrettiera, insomma, tutti particolari che quando li vedrai penserai che sono stati fatti a posta per i Måneskin” dice orgoglioso Mario.
Una pioggia di fortuna
L’artigiano napoletano ci tiene a sottolineare che l’attrice vuole regalare una pioggia di fortuna per tutti, visto il periodo complicato che stiamo vivendo. Così, racconta di una delle creazioni più famose di casa Talarico.
“Noi facciamo un ombrello che ha la forma del cornetto rosso, che è in legno e viene smaltato, è il nostro simbolo portafortuna che molti lo scambiano per un peperoncino, in realtà è un corno. L’ombrello nasce in epoca etrusca, inizialmente come parasole, ed era un simbolo di protezione usato spesso in guerra come emblema dai sacerdoti. Dunque, protezione più fortuna, mischiamo un po’ le cose ed il risultato è Ornella Muti che vuole regalare una pioggia di fortuna. A Sabrina Ferilli, Lorena Cesarini e Maria Chiara Giannetta (co-conduttrici delle altre serate insieme alla Foer, n.d.r.) regalerà il pieghevole con il cornetto, mentre a Drusilla Foer un ombrello che ha come pomello una pietra di Swarovski. Secondo lei impazzirà alla vista di questo ombrello!”.
E aggiunge: “Anche Amadeus avrà il suo ombrello, anche se in realtà ha già una mia creazione dipinta a mano. L’ho conosciuto nella trasmissione “I Soliti Ignoti”, siamo entrambi fan della Disney avendo dei bambini della stessa età. Il suo ombrello lo studierò la settimana prossima, prima di spedire tutto e penserò anche ad una creazione per la moglie Giovanna”.
Una pioggia di fortuna che bagna Mario e lo staff
“Intanto, in bottega siamo in attesa di conoscere gli altri nomi di artisti da omaggiare. Siamo fortunati ad avere un lavoro che ha poca concorrenza, ma posso dire di avere un buon esercito che ha capito l’importanza di questo lavoro artigianale, perché è un lavoro che va avanti solo se fatto bene. Noi evitiamo di copiare, cerchiamo solo di inventare”, spiega Mario.
“Noi siamo stati ovunque, abbiamo fatto ombrelli per i papi, politici importanti, ultimamente abbiamo realizzato due ombrelli per i reali della casa inglese, siamo diventati fornitori dei Principi di Borbone. Sanremo è una esperienza nuova, chissà nel futuro cosa ci sarà”, racconta Mario.
Il futuro dell’artigianato in Italia ed il sogno di Talarico
Il motore del tessuto italiano è fatto per la maggior parte da piccole e medie imprese, dunque, è fondamentale continuare a divulgare l’artigianato. Il pensiero dell’artista napoletano: “Io sono per la scuola in bottega. Per me il lavoro si apprende qui. Certamente sarebbe una buona idea se l’Istituto d’Arte, per esempio, ritornasse ad insegnare tante materie artigianali che oggi non ci sono più. Un ragazzo per fare un lavoro del genere deve sentirsi minimamente artista. È anche vero che serve un grosso aiuto dalle istituzioni, in modo da permettere ai giovani di imparare un mestiere, con la tranquillità economica. Il reddito di cittadinanza, per esempio, potrebbe essere applicato in questa direzione”.
Nei sogni di Mario c’è anche un Museo. “Se tutto va bene riusciamo a fare il Museo di Mario Talarico” conclude.