La Sicilia è la meta perfetta per la Pasqua 2022. L’isola riapre alle famose processioni religiose. L’entroterra è la meta alternativa.
Dopo due anni di Pandemia e con la fine dello stato di Emergenza il 31 Marzo scorso, è tanta la voglia di tornare a viaggiare e forse ancora più quella di Sicilia. Clima mite, suggestivi riti religiosi, ricca offerta enogastronomica e innumerevoli offerte culturali fanno sì che la regione si piazzi tra le mete preferite da europei e italiani per le vacanze pasquali.
Basta analizzare i risultati delle ricerche dei voli in previsione della Pasqua 2022, come ha fatto la compagnia aerea Jetcost, per vedere schizzare la Sicilia in alto nelle classifiche delle destinazioni predilette sia europee sia italiane. E se Palermo e Catania sono, come spesso accade, le città favorite dai turisti in generale, non è forse noto che proprio la settima di Pasqua è il periodo migliore per scoprire mete siciliane alternative.
Pasqua nell’ombelico della Sicilia
Ci sono città e riti che affascinano i viaggiatori che sbarcano in Sicilia durante il periodo pasquale, fino quasi a turbarli. Tra queste una è sicuramente Enna, nel cuore della Sicilia. La città capoluogo della provincia omonima e nota come il Belvedere di Sicilia, ospita, infatti, una delle tradizioni religiose più suggestive.
Immaginate migliaia di confrati incappucciati che portano in spalla le vare (fercoli) del Cristo morto e della Madonna Addolorata, tra le strette vie illuminate da fiaccole di una città medievale mentre risuonano marce funebri avvolte dal silenzio degli spettatori.
Quello ennese è uno dei più rilevanti tra i riti della Settimana Santa in Sicilia, inserito tra le manifestazioni a richiamo turistico internazionale e nel Registro Eredità Immateriali della Sicilia.
Il Venerdì Santo la suggestione raggiunge l’apice. Un lunghissimo cordone d’incappucciati appartenenti alle diverse confraternite si snoda per chilometri attraversando l’intera città. Ad accompagnarli migliaia di persone ordinatamente riversate ai lati delle strade, affacciate ai balconi o alle finestre, sull’uscio delle case al primo piano. Il passo cadenzato sospinto da un movimento ondeggiante segue il ritmo funereo imposto dalla banda. Enna diventa un teatro a cielo aperto.
Insomma che siate credenti o meno, la processione del Venerdì Santo è uno spettacolo da non perdere. Così come il resto dei riti dell’intera Settimana che va dalla Domenica delle Palme alla Domenica in Albis, difficili persino da descrivere ma di cui potete avere un assaggio nel promo seguente.
Dato il periodo particolare, ovviamente, anche i riti sono stati modulati per consentirne lo svolgimento in piena sicurezza.
Pasqua medievale, naturale e culturale
Con una Pasqua che cade a primavera ormai sbocciata, sull’Isola non mancano le occasioni di svago per tutte le esigenze. E se il primo giorno al mare è l’obiettivo di tanti, l’entroterra non è certo meta da sottovalutare nonostante rimanga spesso fuori dai circuiti turistici.
La stessa Enna col suo fascino medievale è il punto di partenza perfetto per chi preferisce un’esperienza in Sicilia meno convenzionale.
Potrete entrare nell’inespugnabile Castello di Lombardia che con i suoi 26.000 m² è uno dei castelli di epoca medievale più grandi d’Italia noto anche come il “Teatro più vicino alle Stelle”. Arrampicarvi sulla famosa Rocca di Cerere anticamente sede del templio dedicato a Demetra e oggi uno dei simboli più rappresentativi della città.
Visitare il Museo del Mito, un unicum nel suo genere, in quanto primo museo in Italia interamente multimediale, per vivere “segni, simboli e volti del mito”.
E ancora immergervi nell’era medievale passando dalla Torre di Federico II, baluardo a difesa dell’allora Castrogiovanni e antico osservatorio astronomico-geodetico, all’antica e imponente Porta di Janniscuru ultima porta rimasta a difesa della città inespugnabile. Ammirare il magnifico Duomo trecentesco o passeggiare lungo il lago di Pergusa, unico lago naturale presente in Sicilia.
Se la vostra permanenza sull’Isola durasse più di un paio di giorni ecco cosa offre ancora nell’entroterra.
Pasqua 2022, mosaici e archeologia
Incastonate nel cuore della Sicilia, arte, cultura, storia e natura si spalancano agli occhi dei visitatori. La provincia ennese è piena di ricchezze da scoprire. Dalla vicina Piazza Armerina città dei mosaici circondata dalle foreste del parco della Ronza con la sua Villa Romana del Casale la più importante testimonianza della civiltà romana della regione, all’area archeologica di Morgantina nel territorio di Aidone.
E ancora Sperlinga col suo meraviglioso castello o la riserva naturale Monte Altesina. L’intero territorio è uno snodo di piccoli e peculiari borghi da scoprire intervallati da paesaggi affascinanti e mutevoli.
Pasqua tra le riserve naturali nissene
Voglia di rilassarsi tra fiumi, valli e boschi? Altra provincia sottovaluta è sicuramente quella di Caltanissetta.
Anche qui la Settimana Santa è molto sentita e si conservano ancora tradizioni antiche profonde e spettacolari. Potete osservare un Cristo nero portato a spalla tra i lamenti in dialetto siciliano dei figliamari (raccoglitori di erbe) scalzi o perdervi nella natura e respirare appieno la primavera dirigendovi verso una delle riserve presenti sul territorio.
Biviere di Gela, Capodarso e Valle dell’Imera, Contrada Scaleri, Lago Sfondato, Lago Soprano, Monte Conca, Sughereta di Niscemi. Le riserve naturali nissene sono un viaggio nel viaggio. Se volete osservare il volo di un capovaccaio, godere del respiro di un bosco di sughera o camminare per ore tra canneti grotte e rocce calcaree, questa è di certo la meta adatta a voi.
Pasqua in Sicilia, i piatti tipici
La Pasqua sulle tavole siciliane non può che essere festa di sapori, odori, colori e sì, anche di zuccheri. Perché dopo il lutto occorre celebrare come si deve.
La Resurrezione va festeggiata seguendo la tradizione! Il must have è l’agnello. Al forno, in umido, “grassato” o panato o con uno sguardo all’innovazione, imitando le ricette dei grandi chef, poco importa. L’agnello lo ritroverete praticamente ovunque, anche in pasticceria. Una pasta di pistacchio ricoperta di pasta di mandorle dalle sembianze di un agnello, è il dolce pasquale di Favara, nell’agrigentino, da non confondere con le pecorelle di pasta reale, ossia in marzapane o pasta di mandorle che si trovano su tutto il territorio.
E se il dolce per voi non è mai troppo, meglio. Aspettate di vedervi presentare l’immancabile cassata siciliana che ha le sue origini proprio nella festa di Pasqua. Una torta tradizionale a base di soffice Pan di Spagna, una ricotta zuccherata (tradizionalmente di pecora) e pasta reale. Il tutto arricchito da canditi e gocce di cioccolato dentro e ricoperto da una spessa glassa di zucchero adornata anch’essa di canditi. Difficile sottrarsi.
E dopo l’agnello non poteva che mancare l’uovo. Simbolo pasquale per eccellenza. Aceddu cu l’ova, Cuddura, Pupi cu l’ova o Cicciliu, panarina, cudduredda. Comunque lo sentirete chiamare, questo dolce lo riconoscerete ovunque perché avrà sempre al centro un uovo sodo, simbolo di rinascita, incastonato in una pasta di pane, o frolla. Le forme di questo dolce variano di città in città ma si trova spesso modellato come colomba, paniere, cestino o campana.
Pasquetta tra le strade del vino
Per Pasquetta le alternative sono infinite. Spiaggia, montagna, vulcani, isole, arte, cultura.
Un’idea vincente, che vi permetterà di vivere a 360 gradi l’esperienza isolana e al contempo di rilassarvi immersi nell’autenticità è quella d’ incamminarvi lungo una delle strade del vino che attraversano l’intera Sicilia e di cui vi abbiamo raccontato in questo articolo.
Dal mare alla montagna, il vino mediterraneo accompagnerà sapientemente la vostra scoperta di una terra ricca di fascino, unicità e cultura regalandovi momenti di assoluto relax e gusto.