Mediterranea Accademia del Gusto: in Campania, a Cava de’ Tirreni, c’è un luogo di confronto e di crescita professionale nel settore della gastronomia, la Mediterranea Accademia del Gusto. Ne abbiamo parlato con il responsabile, Adriano Adinolfi.
Siamo in Campania, precisamente a Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, a pochi passi dalla Costiera Amalfitana. Qui, da un’idea innovativa della storica azienda Lamberti Food, è nato un Polo gastronomico dove vengono forgiati i professionisti del settore food. Non la ribalta ma, appunto, un laboratorio, un luogo di formazione e di crescita, ma soprattutto, di confronto con l’unico obiettivo di proporre il meglio agli ospiti.
È, infatti, predominante in Campania, ma come in tutta Italia, il grande senso di disponibilità e dell’accoglienza verso chi arriva. E credetemi, quando si arriva, si fa poi fatica ad andare via. Alla fine, si torna sempre dove si è stati bene.
Abbiamo intervistato il responsabile dell’Accademia Mediterranea del Gusto, Adriano Adinolfi, giovane gastronomo di Cava de’ Tirreni che, dopo diverse esperienze fuori Regione, ha deciso di ritornare con un bagaglio ricco da mettere al servizio del proprio territorio. Ci siamo fatti spiegare cosa si nasconde dietro questo mondo, l’Accademia, il percorso che molti credono di poter bypassare e tanto altro.
Come è nata l’idea di aprire un Polo gastronomico in Campania, a Cava de’ Tirreni, Salerno?
“Cava de’ Tirreni è in una posizione molto strategica. Siamo circondati da storia, tradizioni e prodotti gastronomici di importanza internazionale, basti pensare alla Mozzarella di Bufala Campana DOP, il Pomodoro San Marzano DOP, il Limone Costa D’Amalfi IGP, solo per citarne alcuni. Il connubio fra territorio ed esperienza nel mondo Food & Wine della Lamberti Food ha dato vita ad un’Accademia del Gusto dove le realtà del territorio insieme ai produttori ed i professionisti del settore si confrontano fra loro”.
Come realizzate i percorsi formativi?
“Ogni anno ci incontriamo con i professionisti che vivono quotidianamente le diverse mansioni. Analizziamo i trend del momento, le esigenze richieste dai professionisti, non tralasciando uno sguardo verso il futuro”.
Quali sono i corsi attivi in questo periodo?
“Al momento abbiamo diversi corsi, troppo pochi per il potenziale dell’Accademia, ma purtroppo le disposizioni ministeriali in materia di Covid – 19 in continua evoluzione non ci hanno permesso una programmazione più approfondita. I corsi disponibili al momento sono i corsi base e di specializzazione per il mondo pizza in partnership con la Scuola Italiana Pizzaioli; il primo livello di sommelier con la FISAR e poi abbiamo corsi di aggiornamento e approfondimento che si rivolgono solo ai professionisti del settore HoReCa”.
A chi sono rivolti i vostri corsi?
“I nostri corsi sono rivolti principalmente ai professionisti del settore HoReCa, ma da quest’anno abbiamo introdotto anche corsi per persone che si stanno inserendo nel mondo del lavoro, ma che non hanno ancora autonomia in questo settore. Salvo imprevisti a breve avremo anche corsi amatoriali”.
Le lezioni vengono tenute da grandi chef, che rapporto si è instaurato con loro?
“Prima di ogni corso abbiamo sempre un momento di confronto con gli interlocutori, che siano chef, pasticcieri o produttori. E’ importante perseguire gli stessi obiettivi ed avere un’idea di food condivisa. Solo cosi possiamo regalare una vera e propria esperienza a chi frequenta l’Accademia”.
Non ci si improvvisa chef, ristoratori, camerieri, specie in tempi di crisi. Qual è la tua opinione al riguardo?
“Purtroppo, molti utilizzano il web in modo errato. Esiste la parte buona del web dove puoi trovare molti spunti riflessivi, poi c’è la parte cattiva che porta solo disinformazione. Oggi si pensa che se si gira un calice al ristorante si è sommelier o se si indossa una giacca bianca, chef. C’è tanto da lavorare. Il web come anche i reality show dovrebbero mostrare anche la parte “brutta” di queste professioni ed i sacrifici che si fanno per rincorrerle.
I professionisti che già lavorano nel settore food come recepiscono i corsi? Quanto sono disposti a cambiare mentalità per stare al passo con le nuove tendenze, tecniche, proposte?
“Dipende dall’età che hanno e dalle esperienze che hanno fatto. I giovani sono in constante aggiornamento, per loro è tutto più semplice perché con la tecnologia è tutto a “portata di mano”, hanno più stimoli a fare, ad inventare, a mettersi in gioco. La stessa cosa vale per gli adulti che si sentono “giovani dentro”. Poi c’è chi è ancorato al passato e porta avanti le proprie tesi, anche quest’ultime condivisibili, ma ripeto, molto vale dall’esperienza e dall’apertura mentale che si ha”.
Quali barriere, se ce ne sono state, l’Accademia ha dovuto affrontare?
“Le scuole situate nel Nord Italia sono molto più facilitate. Gli orari di servizio sono differenti e più regolamentati e quindi è più facile ritagliarsi del tempo per la formazione. Qui invece è tutto diverso e per questo è un po’ più difficile. Il poco tempo libero a disposizione si preferisce passarlo per svago, a meno che non si è molto ambiziosi”.
In cucina oggi viene premiata di più la tradizione o l’innovazione?
“Dipende lo stile di cucina a cui ci riferiamo. Il contesto è troppo vario. Sicuramente la tendenza spinge verso l’innovazione, chi è più bravo riesce ad avere sempre un punto di fisso come la tradizione”.
Per i giovani che volessero lavorare nell’ambito gastronomico che percorsi dovrebbero fare?
“I percorsi da fare sono tanti. Io sono dell’idea che bisogna puntare a fare ciò che piace. Se non si è ancora consapevoli di questo allora bisogna lavorare, poi la passione ti porterà sulla giusta strada. Starà a te decidere poi, quale treno prendere”.
Cosa c’è nel futuro dell’Accademia?
“Ci sono diversi progetti che bollono in pentola, abbiamo un territorio ed una cultura che vanno valorizzati ancora tanto, ognuno di noi può contribuire nel proprio piccolo, ma pochi ne sono consapevoli. A chi viene a visitare la nostra terra dobbiamo regalare un’esperienza unica, che non consista solo nel sedersi a tavola”.
Se qualcuno leggendo l’intervista volesse avere maggiori informazioni sulla vostra Accademia Mediterranea del Gusto come potrebbe contattavi?
“Può consultare il nostro sito web Mediterranea Accademia del Gusto oppure contattarci sulle nostre pagine Instagram e Facebook”.