I migranti extracomunitari, salvati dallo sfruttamento dei caporali e dal ghetto, hanno raccolto in queste settimane il “pomodoro del riscatto”. Nonostante oltre 3 mesi di siccità, che hanno colpito i campi del Foggiano, i lavoratori africani sono riusciti a coltivare – su 5 ettari di terreno – le piantine di pomodori lunghi. La legalità e la dignità hanno restituito un’esistenza più a misura d’uomo a quanti lottano quotidianamente per sottrarsi alle grinfie del caporalato: da schiavi a produttori, per essere così parte integrante della filiera etica. Pomodoro del riscatto: il progetto Il progetto del “pomodoro del riscatto”, sostenuto dalla Regione Puglia,…